Foto del monte cavallo

Club Alpino Italiano

Sottosezione di Aviano

Chi Siamo

Cos'è il CAI

Il C.A.I. (Club Alpino Italiano) nasce a Torino il 23 ottobre 1863, dopo una famosa ascensione al monte Monviso (3841m) da parte di Quintino Sella, Giovanni Baracco, Paolo e Giacinto di Saint Robert, come libera associazione di alpinisti, al pari degli esistenti Alpine Club inglese e Alpenverein tedesco.

Il Club, come recita l'articolo primo dello Statuto "ha per iscopo l'alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale".

I soci del CAI sono raggruppati in Sezioni e Sottosezioni, variamente distribuite sul territorio Italiano.

Per maggiori informazioni visitate il ricco sito del CAI

La Sottosezione di Aviano

La Sottosezione del Club Alpino Italiano nasce ufficialmente nel 1958 su iniziativa dei due Avianesi Guerrino Gargan e Giuseppe Zanchetta e di pochi altri già  iscritti presso la sede Sezionale di Pordenone.

Naturalmente l'attività  era sopratutto rivolta al Piancavallo e alla sua potenzialità  turistica futura.

La sezione di Pordenone auspicava già  da qualche anno la costituzione della Sottosezione di Aviano sia per la giurisdizione sul territorio sia per l'interessamento di alcuni volontari ai problemi turistici del Piancavallo.

Nel 1957, venne portata sulla Cima Manera la nuova cassetta di contenimento del Libro di Vetta e l'anno dopo, nel 1958, un gruppo di appassionati Avianesi decise di porre in opera una corda fissa in acciaio, sostituita poi nel corso degli anni, sulla parte terminale dell'ascensione. Via attrezzata ancora oggi in perfetta efficenza e ispezionata regolarmente dal Gruppo Guide Alpine del Friuli V. Giulia.

In quegli anni, il socio fondatore della Sottosezione, fu anche ispettore per il rifugio di Piancavallo.

Seguirono alcuni anni di scarsa attività  con qualche sporadica escursione sulle cime più alte o qualche gita invernale con gli sci. Poi, con l'arrivo della strada in Piancavallo, la prospettiva di isediamenti turistici e un po' anche sollecitati dalla Sezione, dopo aver tesserato una trentina di persone, la Sottosezione prese il via nel 1966 con una serie di iniziative mirate.

Prima fra queste ci fu la necessità di segnalare adeguatamente alcuni sentieri da tempo dimenticati.

Fu deciso di dividere i sentieri in due categorie: la prima, con i colori bianco/rosso che distingueva i sentieri nazionali C.A.I. e la seconda con i colori giallo/blu per i cosidetti sentieri locali.

Alcuni anni più tardi fu predisposto un pieghevole con lo schema delle nostre cime indicando tutti i sentieri segnati in precedenza riportando tempi, difficoltà  e percorsi alternativi. Nel pieghevole vennero evidenziati i sentieri nazionali C.A.I. Vennero riportati poi gli altri intinerari locali (giallo/blu) :

Da allora la manutenzione dei sentieri continua brillantemente sempre ad opera dei Soci C.A.I. di Aviano che con solerzia e dedizione si prodigano affinchè l'escursionista frequenti le nostre montagne in assoluta sicurezza. Con il passare degli anni ed un afflusso sempre crescente di escursionisti ci fu la necessità di dare maggiori alternative e fu tracciato un nuovo percorso, che riscuotesse gli interessi anche dell'escursionista più esigente ed esperto.

Nacque così l'Alta Via dei Rondoi che in sostanza vuol dire Rondini o Rondoni. Indubbiamente un bel tracciato, impegnativo e certamente da non sottovalutare. In pratica il sentiero rimane sempre in cresta toccando il Cimon dei Furlani (2153m s.l.m.), il Cimon del Cavallo o Cima Manera (2250 m), il Cimon di Palantina (2054 m), il Monte Colombera (2066 m) e il Monte Tremol (2006 m). Fu un duro lavoro svolto dai Soci della Sottosezione C.A.I. di Aviano che costò molta fatica, a causa delle difficoltà  trovate durante il percorso.

Tra le tante attività  bisogna ricordare l'ormai tradizionale appuntamento in Cima Manera ogni 15 agosto, in quell'occasione vengono serviti a tutti i partecipanti Polenta, Salat e Cavo preparati sul posto.

Le gite sociali che ogni anno a partire dal 1966 vennero e vengono tutt'ora organizzate dal Consiglio Direttivo con grande impegno e responsabilità.
Le più importanti furono quella sul Massiccio del Gran Paradiso nel 1978 (con la sezione di Pordenone), poi quella sul Monte Bianco nel 1980, quindi sul Monte Rosa nel 1981; Da ricordare anche le serate culturali dedicate alla montagna con ospiti di rilievo, quali gli alpinisti Marco Anghileri, Roberto Mazzilis, Franco Miotto ed altri, e il più recente importante recupero della Casera Capovilla in Piancavallo, divenuta punto di riferimento per i soci della nostra Sottosezione e non solo.

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